L’acquisto – seconda parte

Dopo quel primo contatto passai molto tempo cercando e spulciando su internet tutti i siti sulle spit, specie inerenti la versione MK3, che più mi attizzava! Acquistai libri e quant’altro mi facesse conoscere l’auto che sempre più sentivo “MIA”.  Scopro un aspetto molto interessante della produzione: le Spit destinate al mercato Italiano dal 1/9/1962 furono importate per pochi anni dalla “Ducati Meccanica Bologna” (veniva apposta una targhetta sul baule posteriore). La Ducati effettuava diversi adeguamenti per renderle conformi alla normativa del codice della strada Italiano vigente all’epoca, infatti oltre alla guida a sinistra venivano apportate modifiche ai gruppi ottici posteriori che, da luce singola rossa, venivano sdoppiati in una rossa, per gli stop e la posizione, ed una arancione per le frecce, entrambe montate su un supporto in lega di alluminio. (Articoli dell’epoca che parlano dell’accordo Triumph – Ducati)…….E se volete conoscere l’indirizzo del concessionario Ducati presente all’epoca nella vostra città, cliccate l’anteprima seguente:

(Elenco Concessionari Ducati che commercializzavano le Triumph in Italia)

La collaborazione con la Ducati finì presto per cui la targhettina scomparve dalle ultime serie, ma il risultato estetico di questa piccola modifica rimase ed, a mio parere, migliorò non poco l’aspetto posteriore della vettura rendendo oggi i modelli Italiani maggiormente appetibili sotto il profilo collezionistico in quanto una rarità della produzione……..

(La fanaleria posteriore destinata al mercato Italiano…….. davvero bella – le gemme non sono originali-)

(……e  quella montata ordinariamente…………)

Procedendo nel mio acculturamento sulle Spit scopro anche che gli hard-top forniti direttamente dalla Triumph, opzionali (SHTMK1),  montati a partire dal 1964 sulle prime tre serie (4, MK2 e MK3) , erano realizzati in lamiera diversamente dagli hard top aftermarket solitamente realizzati in  vetroresina.Passa del tempo e nel marzo 2005 un collega di lavoro, a conoscenza del mio interesse per le auto d’epoca,  mi dice di conoscere il proprietario di una Spitfire intenzionato a vendere l’auto; Decido di andarla a vedere e………sorpresa! Si tratta proprio della stessa Spit vista l’anno precedente che, peraltro, scopro essere dotata anche della fanaleria Italiana, particolare questo che mi era sfuggito nel 2004.  La sua matricola stampigliata sul longherone dx del telaio all’altezza dei carburatori è:

1 FD 83693 L

A questo punto ne rimango folgorato! e come se non bastasse, in un angolo del garage, buttato per terra, scorgo l’hard top di cui mi aveva gia parlato: è originale in lamiera e senza un punto di ruggine in condizioni eccellenti! Sono cotto al punto giusto, quella macchina doveva essere mia!!!!!!. Ovviamente non mi è stata ceduta facilmente perché il proprietario, percepito il mio stato di “calore”, pensò bene di aumentare la richiesta a €. 10.000,00 a causa di un non meglio precisato caro vita ?!!!!!!!!; da qui sono iniziate estenuanti trattative che sono spaziate dallo strappo dei capelli ai pianti a dirotto pensando alle conseguenze familiari (moglie) per la cifra da sborsare.  Niente da fare era irremovibile e per accordarci su  €. 8.250,00 (compreso il passaggio di proprietà), ce n’è voluta.

Raccolsi il coraggio e comunicai l’acquisto alla mia dolce metà: anche questa è stata una grande sorpresa perché, con fare angelico, mi rispose di essere dispiaciuta di non aver fatto a tempo a regalarmela per il mio compleanno in arrivo di lì a poco.  Aveva già carpito dal mio portafoglio il numero di cellulare del proprietario  per contattarlo direttamente e quindi acquistare la Spit per farmi la sorpresa………baci, abbracci e anche un disegnino da parte di mia figlia Roby.

Insomma tutte cose che ti fanno amare la vita! E’ per questo che ho deciso di chiamare questa Spit in onore di mia moglie:

Ovviamente quella notte non dormii pensando a quando finalmente avrei posseduto quell’oggetto, a cosa ci avrei fatto, a  quali avventure sarei andato incontro, i viaggi, i raduni, insomma tutto ciò che si può fare con un’auto d’epoca…….. Il 5/4/2005 portai la Spit dal mio meccanico di fiducia per fargliela provare; mi fece presente che la macchina, a parte qualche cigolio ed alcuni rumori dovuti all’età (la prima del cambio è rumorosa), sembrava essere in condizioni oneste, senza problemi insormontabili. Poteva essere tranquillamente usata, ovviamente in maniera oculata atteso che si trattava di una macchina con oltre 35 anni sul groppone; era quello che volevo sentirmi dire, partì l’assegno e mi portai la Spit a casa. Sembrava la macchina della famiglia Adams con tanti sinistri cigolii e rumorini vari,  mia figlia Roby, onnipresente, gironzolava attorno chiedendomi di essere prelevata da scuola il giorno seguente con la Spit rigorosamente scoperta….insomma un gran bel momento che difficilmente dimenticherò: ho provato le stesse sensazioni anni addietro, quando acquistai un Deltaplano a motore per librarmi nell’aria……..ma questa è un’altra storia!

…….e questo è  il momento in cui dopo la messa a punto del meccanico, portai lo Spit a casa….

Ricoverata la Spit in garage, mi resi subito conto che dovevo rimettere un po d’ordine per recuperare spazio……….e così iniziarono gli spostamenti ed i riordini…….. quanta fatica!

………… seguirono  le pulizie……….

E finalmente ecco recuperato un pò di spazio per la regina del mio garage

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